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Sabato
08:30 - 12:30
orario sabato mattino 
   
Festivo
chiuso 
 
 
~~L’altro giorno curiosando tra i vari prodotti che abbiamo in farmacia per rafforzare le difese immunitarie in vista degli attacchi dell’inverno, mi sono imbattuto in uno che era composto di solo estratto secco(titolato al 25% di vitamina c) di frutti di acerola.
Nelle mie semplificazioni mentali, utili a catalogare le varie nozioni apprese all’università prima, e nella pratica professionale poi, dire  “estratto secco del frutto di acerola” equivaleva a dire” Vitamina C naturale”.
In effetti  i frutti di acerola (Malpighia punicifolia)sono ricchissimi di vitamina c secondi solo ai frutti di terminalia ferdinandiana, molto più ricchi rispetto ad arance e Kiwi.
A questo punto mi ha iniziato a frullare in testa questa domanda:  Con tutti gli integratori di vitamina C di sintesi che sono in commercio  perché  sceglierne  uno naturale molto più costoso?
Per  rispondere a questa domanda dobbiamo introdurre il concetto di “complesso fitoterapico”. Nei farmaci di sintesi esiste un principio attivo ben definito che svolge l’attività farmacologica. Nei rimedi fitoterapici invece, non c’è una solo principio attivo, ma diverse sostanze che insieme svolgono l’ attività farmacologica e che costituiscono il complesso fitoterapico.
In effetti l’estratto di frutti di acerola non contiene solo vitamina c (acido l-ascorbico) ma anche Vitamine B1, B2, B3, B5,B6, provitamina A acido pantotenico e soprattutto bioflavonoidi.
 In natura, troviamo quasi sempre la vitamina c (Acido ascorbico) insieme ai bioflavonoidi  tanto che questi ultimi vengono chiamati vitamina C2 . Il fattore c2 ha la proprietà  di ridurre l’acido deidroascorbico (forma ossidata della vitamina c) in acido ascorbico (forma attiva della vitamina c).
Addirittura, studi effettuati da da Gazave e Parrot nel 1977 hanno dimostrato che lo scorbuto non può essere curato con il solo acido ascorbico(vitamina c1) ma e necessario fornire anche bioflavonoidi, cioè vitamina C2. Lo scorbuto, come noto, è una malattia dovuta alla scarsità nella dieta di vitamina c, ed affliggeva fino ai viaggi del capitano cook i marinai dei velieri dove la dieta era notoriamente povera di cibi freschi e quindi di vitamina c.
Ora noi non assumiamo, di solito, la vitamina c per curare lo scorbuto ma per la sua attività rafforzante le difese immunitarie cioè  per “farci passare il raffreddore” . Per questa indicazione non ci sono evidenze scientifiche della superiorità della vitamina c naturale o di sintesi. Ma se leghiamo l’attività della vitamina c sulle difese immunitarie alle sue proprietà antiossidanti e molto probabile che il complesso vitamina c1 + c2 sia più efficace del solo acido ascorbico (vitamina c1).
In definitiva per rispondere alla domanda che mi ero posto all’inizio non abbiamo una risposta sicura, ma è ragionevole pensare che la vitamina c naturale (complesso vitamina c1+c2) sia migliore di quella di sintesi, e giustifichi la spesa di qualche euro in più.
 
 
 
 
 
 
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